Per la costruzione di una Scuola nazionale di partito

Dino Greco*

Credo sia ormai indifferibile la risposta ad un bisogno di formazione culturale e politica che solo una scuola di partito solidamente organizzata può tentare di soddisfare.

Il Prc ne ha un assoluto bisogno, sia per rafforzare i fondamenti teorici che stanno alla base del pensiero critico comunista, sia per rendersi capace di offrire alle generazioni più giovani una strumentazione culturale senza la quale è sempre più difficile destreggiarsi nella complessità del mondo moderno e sottrarsi alla pervasività di un potere mediatico che ne offre una versione unilaterale e manipolata, organicamente incardinata nel paradigma liberista, sia per offrire analisi aggiornate o temi di da approfondire per orientare l’agire politico dentro le trasformazioni del presente.

La socializzazione dei saperi non è questione che riguardi solo le nuove generazioni ma anche il corpo militante del partito, iscritte/i, simpatizzanti, ma può essere occasione di coinvolgimento esterno anche largo.

Quando parliamo di formazione non parliamo solo di storia del movimento operaio, socialista e comunista, di critica dell’economia politica, di teoria marxista, di femminismo, di ecologia politica ma anche di saperi e competenze fondamentali per l’agire politico-sociale.

Sebbene il materiale di formazione (rintracciabile nel sito dedicato) messo a disposizione delle compagne e dei compagni abbracci un ventaglio assai vasto di argomenti, l’uso che ne è stato fatto da parte delle nostre strutture, anche a motivo delle limitazioni e dei condizionamenti connessi con l’era-covid, è stato molto relativo e discontinuo.  Va tuttavia sottolineato che il lavoro di formazione è stato caratterizzato da un impegno di differente intensità da luogo a luogo, e, per dirla tutta, non solo in ragione dei costi sempre meno sostenibili per sviluppare iniziative “in presenza”.

In ogni caso, sebbene tale attività vada ripresa, occorre oggi conferire al lavoro di formazione, sin ad ora gestito da circoli e federazioni attraverso appuntamenti territoriali, un carattere più esteso, più omogeneo e più sincrono. E soprattutto bisogna mettere nelle condizioni tutte le compagne e i compagni, ovunque residenti, di poter partecipare.

Per un partito come il nostro è assai complicato organizzare una “scuola di partito” nazionale in presenza per i costi relativi ai viaggi e al pernottamento. Però ormai nella nostra pratica quotidiana utilizziamo da tempo modalità on line di riunione anche degli organismi nazionali.

Con il segretario nazionale abbiamo discusso della possibilità di strutturare il progetto di una “scuola di partito nazionale” on line che consenta la partecipazione di compagne e compagni da tutto il territorio nazionale. L’espressione così antica e desueta vuole essere un modo per richiamare la centralità che nella storia del movimento operaio e delle sue organizzazioni politiche, e in generale nei movimenti sociali, hanno sempre avuto la formazione e l’autoformazione militante.

La conferenza di organizzazione è il luogo adatto per decidere e formalizzare la strutturazione di un programma nazionale di formazione on–line nella cui realizzazione coinvolgere una vasta area di soggettività intellettuali e competenze che sin d’ora sappiamo disponibili a partecipare ad un’impresa del genere, non in “modalità random”, ma con il carattere della continuità e dell’intersezionalità.

* Responsabile formazione, Partito della Rifondazione Comunista